1 persona su 4 cade nella rete. Vittime soprattutto i giovani
E' senz'altro il furto d'identità la minaccia che oggi più d'ogni altra grava sulla testa dei consumatori. Complice il diffuso utilizzo di posta elettronica e internet, ma anche la frequentazione di social network e chat, il reato in questione ha assunto proporzioni preoccupanti, con in Italia oltre 9mila vittime soltanto nel primo semestre dello scorso anno. A lanciare l'allarme è l'Adiconsum del Friuli Venezia Giulia, che – proprio per fare informazione e tutelare i cittadini – ha realizzato un'apposita guida con alcuni "trucchi" per non cadere nella rete dei ladri. Primo punto, avere consapevolezza di quello di cui stiamo parlando. Cosa non scontata, se si considera che – stando ad un'indagine della stessa Associazione cislina, in corso di eleborazione – la maggior parte delle persone non sa cosa sia il furto d'indentità e tenda a sottovalutarne i rischi. "Siamo di fronte - chiarisce il segretario Giuseppe De Martino – ad una vera e propria frode, che punta ai nostri dati sensibili per utilizzarli a fini illeciti, creare danno e soprattutto sottrarre denaro, generalmente cifre tali da passare inosservate, sotto i 1.500 euro". Insomma, massima attenzione perchè il furto d'identità non trova terreno fertile soltando nella diffusione delle nuove tecnologie, ma anche in alcune "brutte abitudini". Ad esempio, quella di gettare la posta che contiene i dati che riguardano la nostra sfera personale senza prima sminuzzarla, oppure essere troppo disinvolti nell'uso di bancomat e carte di credito. "In realtà – spiega il segretario di Adiconsum, che attraverso i suoi sportelli nel 2012 ha collezionato 5mila appuntamenti e, negli ultimi quattro anni, 11mila 400 ore di consulenza – bastano alcuni semplici accorgimenti". Nella classifica delle buone prassi, ecco dunque, il controllo regolare degli estratti conto e delle bollette, la scelta ponderata delle password per il computer, l'attenzione nel dare informazioni riferite alla nostra stretta intimità, verificando sempre l'attendibilità di chi ci chiede dati personali. Attenzione anche ai documenti con cui si va in giro e a tutte le richieste ricevute per telefono o email, senza contare che è sempre meglio evitare di fare acquisti da siti internet sconosciuti e privilegiare le carte di credito prepagate. "Per stare tranquilli – suggerisce ancora De Martino – bisogna ricordarsi anche di distruggere i documenti, prima di gettarli nella spazzatura, magari utilizzndo contenitori diversi e naturalmente mai perdere di vista carte di credito e bancomat". La raccomandazione numero uno è quella poi di denunciare immediatamente il furto di eventuali documenti. Il tempismo è davvero tutto se si pensa che mediamente la vittima di un furto della privacy ci mette 206 gioni per scoprire la frode creditizia.
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