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SENTENZA N. 263 ANNO 2022 del 22 12 2022

Aggiornamento: 25 gen 2023

Pronunciamento della CORTE COSTITUZIONALE

Riduzione proporzionale di tutti i costi sostenuti in relazione al contratto di credito.



Il recente pronunciamento della Corte Costituzionale ha affermato che il consumatore ha diritto alla riduzione del costo totale del credito se restituisce in anticipo il finanziamento.

Dunque se il consumatore estingue anticipatamente il proprio debito, la banca o la finanziaria dovranno ridurre proporzionalmente tutti i costi sostenuti per accendere il contratto di finanziamento e rimborsare il cliente.

La Corte Costituzionale ha, infatti, ravvisato una violazione dei vincoli derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea e, in particolare, della direttiva 2008/48/CE, come interpretato dalla Corte di giustizia con la sentenza Lexitor. Nella pronuncia riferita, la Corte di giustizia della Ue ha chiarito che "il diritto alla riduzione deve riferirsi a tutti i costi sostenuti dal consumatore, e che la riduzione deve operare in proporzione alla minore durata del contratto, conseguente alla restituzione anticipata."

“Per effetto della sentenza della Corte Costituzionale – conclude la nota – spetterà, dunque, ai consumatori il diritto alla riduzione proporzionale di tutti i costi sostenuti in relazione al contratto di credito, anche qualora abbiano concluso i loro contratti prima dell’entrata in vigore della legge n. 106 del 2021”.

Da ciò quindi, tutti i consumatori che hanno anticipatamente estinto il proprio credito hanno diritto alla riduzione proporzionale di tutti i costi sostenuti in relazione al contratto di credito (compresi i contratti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, sia per prestiti personali sia per prestiti finalizzati all’acquisto di beni).

In particolare i consumatori che abbiano estinto anticipatamente un contratto di finanziamento avranno diritto ad ottenere il rimborso dei cosiddetti costi recurring (es. costi assicurativi e interessi) e costi up front (es. spese istruttorie e commissioni per l’attività di intermediazione).

Questa sentenza dunque, rafforza i diritti dei consumatori ed elimina ogni ostacolo al rimborso dei cittadini in un settore nel quale le commissioni applicabili hanno determinato un costo complessivo del credito inaccettabile.

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