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RISPARMIO TRADITO

BUONI FRUTTIFERI POSTALI: POSTE NE DICHIARA PRESCRITTI 347MILA CON PERDITA DEL DIRITTO AL RIMBORSO DEL CAPITALE E DEGLI INTERESSI PER I TITOLARI. SERIE Q/P E RITENUTE D’IMPOSTA LE ALTRE CRITICITA’

ADICONSUM FRIULI VENEZIA GIULIA INVITA I CONSUMATORI INTERESSATI A RIVOLGERSI PRESSO I PROPRI SPORTELLI PER LA VERIFICA E LA TUTELA DEI LORO DIRITTI



URGENTE INTERROMPERE IL DECORSO DELLA PRESCRIZIONE


Ancora oggi in Italia sono circa 46 milioni i Buoni Fruttiferi Postali sottoscritti, a dimostrazione che i BFP sono considerati da sempre una forma di investimento sicuro da parte dei cittadini-consumatori perché considerato affidabile, ma le cose non sembrano più essere così.

Difatti, da qualche anno a questa parte sono emerse molteplici criticità che, in merito ai BFP, fanno parlare di risparmio tradito da parte di Poste Italiane. Criticità che tanti patemi d’animo hanno creato e stanno creando alle centinaia di migliaia di risparmiatori italiani che hanno avuto la sventura di sottoscrivere alcune serie di questi buoni.

Numerosi sono, infatti, i consumatori che si stanno rivolgendo alle nostre sedi per essere assistiti riguardo ai loro Buoni fruttiferi. Persone che si sono fidate perché da sempre abituate ad avere fiducia di Poste Italiane, percepita come un vero e proprio salvadanaio per i risparmiatori italiani: il posto sicuro dove conservare i propri risparmi e non avere sorprese, con l’assoluta certezza che le promesse e i patti sarebbero stati rispettati, ma così non è stato!

Tre sono i motivi di contestazione:

1. i buoni ordinari trentennali della serie Q/P, per i quali Poste Italiane non vuole riconoscere gli ultimi 10 anni di rendimento, che sono gli anni con i rendimenti più corposi.;

2. la prescrizione dei buoni a termine (durata di 5-6-7-10 anni e 18 mesi), per i quali Poste Italiane, dopo aver omesso di informare adeguatamente i risparmiatori (i risparmiatori erano abituati a buoni trentennali e ventennali), all’atto del rimborso li ha dichiarati prescritti e negato il pagamento sia degli interessi che del capitale;

3. l’errato calcolo della ritenuta d’imposta per i buoni ordinari trentennali emessi dal 1986 al 1996 (serie ordinarie Q-R-S), per i quali Poste Italiane ha effettuato la ritenuta sugli interessi maturati anno dopo anno invece che al momento della liquidazione.


ADICONSUM Friuli Venezia Giulia invita tutti i consumatori interessati, titolari di Buoni Fruttiferi Postali, a rivolgersi agli sportelli locali dell’associazione per la verifica dei loro diritti, la predisposizione del reclamo finalizzato a ottenere il pagamento delle somme indebitamente trattenute da Poste Italiane e la contestuale interruzione della prescrizione.

I nostri recapiti sono segnalati sulla pagina del sito "Dove siamo"

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